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Trento, 15 gennaio 2007
LAGO D’IDRO: LA SITUAZIONE STA PRECIPITANDO.
INTERVENGA LA PROVINCIA DI TRENTO

Interrogazione presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici per L’Unione

Sul finire dello scorso anno, con la firma dell’accordo tra la Provincia di Trento e la Regione Lombardia che seguiva l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio provinciale di Trento di un’apposita mozione sembrava finalmente profilarsi un futuro sereno per il Lago d’Idro, bene ambientale e demaniale di grande valore ma purtroppo storicamente maltrattato da una gestione pluridecennale dissennata delle sue acque. Ma il 2007 si è invece aperto nella maniera peggiore, tanto che nei giorni scorsi il Coordinamento delle Pro Loco – organizzazione impegnata da anni per il rispetto del lago – ha presentato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia un nuovo esposto denuncia tramite l’avvocato Franco Mellaia.

Dall’8 gennaio scorso infatti il Lago d’Idro esce dalla galleria c.d. degli agricoltori, in relazione alla messa fuori esercizio del canale derivatore dell’Enel, per le operazioni di manutenzione dell’impianto di Vobarno. Dunque a fronte di una esigenza manutentoria (legittima sì, ma pur sempre connessa ad esigenze produttivistiche) anziché consentire il progressivo innalzamento del livello del Lago (mercè l’interruzione della derivazione dal canale dell’Enel) per poi vedere finalmente uscire le acque dall’emissario naturale, si è «preferito» far defluire l’acqua attraverso quell’opera, la c.d. “galleria degli agricoltori”, in sponda orografica dx del lago d’Idro, che non pochi problemi aveva provocato nel passato e che non risulta abbia definitivamente superato le verifiche tecniche ed i collaudi per essere nuovamente utilizzata. “Un autentico azzardo questo della P.A. sovrintendente (Regione Lombardia e Prefettura di Brescia)” secondo l’esposto denuncia, alla luce sia degli artt. 91, 300 e 301 del D.Lgs. 152/2006 che dello stesso principio di precauzione di cui all’art. 174 del Trattato CE (non a caso richiamato nell’art. 301 comma 1 del D.Lgs. 152/2006) che concreta in forma diretta il danno ambientale. Le organizzazioni turistiche trentine e lombarde invocano quindi la misura cautelare per impedire l’ulteriore protrarsi della lesione del bene giuridico protetto.

Va aggiunto che questa situazione sta esasperando gli animi della popolazione, tanto che nei giorni scorsi molte persone hanno “presidiato” pacificamente, in segno di protesta, il municipio del Comune di Idro. E’ evidente che, in questa situazione, un rapido e deciso intervento della Provincia di Trento appare quantomai necessario!

Ciò premesso,

si interroga la Giunta provinciale per sapere

1. se è a conoscenza di quanto sta avvenendo sul Lago Idro;

4.se non ritiene che i prelievi tramite la galleria c.d. degli agricoltori stiano violando i principi dell’accordo firmato tra la Provincia di Trento e la Regione Lombardia;

3. quali azioni urgenti stia attivando per evitare ulteriori danni al patrimonio ambientale e demaniale del Lago d’Idro.

Cons. prov. dott. Roberto Bombarda

 

     

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